Sei stressata, hai mal di pancia e sensazione di gonfiore?
Ormai è noto a tutti come le emozioni possono essere espresse sul nostro corpo. Si chiama somatizzazione dal greco σῶμα «corpo». I problemi fisici che ne derivano non li produciamo intenzionalmente né tantomeno li simuliamo, ma rappresentano disagi reali. Questi sintomi dovuti allo stress o ansia, possono portare sofferenza e presentarsi come un insieme di disturbi in diverse aree del proprio corpo, come la pelle (acne, psoriasi, ecc.), l’apparato muscolare (torcicollo, artrite, cefalea), il comportamento alimentare (anoressia e bulimia) e non meno importante il sistema gastrointestinale con quelli che sono definiti disturbi gastrointestinali funzionali.
Il termine medico “funzionale” si usa quando i disturbi non sono vere e proprie malattie perché non ci sono lesioni anatomiche specifiche.
La sindrome del colon irritabile, in inglese Irritable Bowel Syndrome (IBS), è il più noto fra i disturbi gastrointestinali funzionali. E’ molto frequente, può essere cronica e colpisce una persona su 5, di media tra i 20 ei 40 anni. Si presenta con sintomi molto variabili, dalla stitichezza alla diarrea o un’alternanza di entrambe e nella maggior parte dei casi con dolore addominale diffuso e ricorrente. Questo dolore compare generalmente dopo i pasti e si allevia o si risolve dopo l’evacuazione di feci o gas. Tra gli altri sintomi addominali abbiamo meteorismo con senso di gonfiore, borborigmi (quando la pancia “brontola”) e nausea. I sintomi non addominali possono essere ad esempio il mal di testa dopo mangiato, la stanchezza, la difficoltà a concentrarsi e le palpitazioni.
Una dieta salutare e un corretto stile di vita sono ad oggi la miglior terapia per le persone con la sindrome del colon irritabile. Gli alimenti non sono la causa del disturbo ma possono peggiorare i sintomi, dunque è importante rivolgersi al Nutrizionista per farsi consigliare le giuste regole per un’alimentazione adeguata.
Recentemente è stato dimostrato che chi soffre di disturbi gastrointestinali funzionali (Functional Gastointestinal Disorders, FGID) trae benefici da una dieta povera di alimenti FODMAP. Si tratta di molecole difficilmente assorbite nell’intestino tenue e per questo fermentate dai batteri intestinali con conseguente produzione di gas che causa sensazione di gonfiore, distensione addominale e flatulenza.
I FODMAP sono carboidrati oligosaccaridi, disaccaridi e monosaccaridi e polialcoli, in inglese Fermentable Oligo-, Di-, Mono- Saccharides and Polyols. Includono fruttani, galattani, lattosio, fruttosio, sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo.
Gli alimenti ricchi di FODMAP sono numerosi!
Ecco alcuni esempi:
- verdura: cavoli, cipolle, aglio, fagioli
- cereali: frumento, segale, orzo
- frutta: albicocche, avocado, ciliegie, pesche, susine, anguria (cocomero)
- latte e derivati: yogurt, ricotta, burro, latte e gelato
Per fare una dieta low FODMAP è importante seguire uno schema alimentare equilibrato, con il corretto apporto di macro e micro-nutrienti importanti per restare in forma e in salute. Attenzione quindi alle diete fai-da-te!